Agcom: Mediaset surclassa la Rai (+0,6%), seguono Discovery e Sky. Ultima La7
- Redazione
- 1 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Nel settore televisivo nel suo complesso, gli ascolti medi giornalieri relativi all’intero 2023 mostrano, rispetto al 2022, una flessione del 2,6% nell’ “intero giorno” (da 8,44 a 8,22 milioni di spettatori); un andamento analogo (-2,5%) si registra anche per la fascia oraria “prime time” (da 19,48 a 18,99 milioni di spettatori).
Risultati simili si osservano relativamente all’ultimo trimestre dell’anno (ottobre-dicembre) con ascolti che nell’”intero giorno” rispetto al corrispondente periodo del 2022 flettono dello 0,7% (da 8,72 a 8,66 milioni) mentre nel “prime time” si riducono dell’1,1% (da 20,31 a 20,09 milioni). Ampliando l’arco temporale dell’analisi al 2019, gli ascolti medi del 2023 si sono ridotti, nell’“intero giorno” e nella fascia “prime time” e rispettivamente di 1,16 milioni (-12,4%) e 2,94 milioni di unità (-13,4%). Risultati analoghi si osservano relativamente all’andamento degli ascolti nell’ultimo trimestre dell’anno, rispetto al 4° trimestre del 2019: -11,4% nell’”intero giorno” e -12,6% nel “prime time”.
Con riferimento ai principali gruppi televisivi, gli spettatori medi giornalieri nell’intero “intero giorno” vedono Mediaset, per la prima volta nell’arco temporale considerato, superare Rai (3,09 vs 3,04 milioni di spettatori), con la concessionaria pubblica che rispetto al 2022 perde circa 160 mila ascolti giornalieri mentre quelli di Mediaset mostrano una più contenuta flessione pari a 20 mila telespettatori.
Ampliando l’analisi, tra il 2019 e il 2023 Rai perde 510 mila telespettatori (-14,4%) mentre per Mediaset si registra una più marginale riduzione di circa 50 mila telespettatori (-1,6%). Con riferimento allo share, nel 2023 Mediaset supera Rai di circa 0,6 punti percentuali (37,6% contro il 37,0%), mentre nel 2019 la quota di Rai risultava superiore di 4,3 punti percentuali (37,8% contro il 33,5%).
Come meglio si vedrà di seguito con l’esame dei singoli principali canali televisivi (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5 e Italia 1), sono quelli “minori” a determinare, in misura prevalente, la maggiore riduzione degli ascolti della concessionaria pubblica rispetto a quanto registrato dal gruppo Mediaset.
Nel 2023, su base annua gli ascolti degli “altri” canali della Rai (dieci) nel prime time flettono del 4,6%, quelli di Mediaset (13) crescono invece dell’1,7%, e tale forbice si amplia al -21,7% e +22,2% nel confronto con il 2019 (anno in cui Mediaset aveva tuttavia un canale in meno). Considerazioni analoghe possono essere fatte anche guardando ai risultati nel “giorno medio”.
Dopo i due principali gruppi televisivi seguono, nel 2023, WB/Discovery che con circa 700 mila spettatori giornalieri mostra una crescita del 5,0% su base annua, Comcast/Sky i cui ascolti rispetto al 2022 rimangono stabili (intorno ai 620 mila spettatori) e Cairo Communication/La7 che invece mostra una flessione dell’11,8% (da 360 a 320 mila telespettatori circa).
Nella fascia “prime time”, nel 2023, Rai si conferma quale principale editore televisivo con ascolti medi giornalieri pari a 7,17 milioni (37,8% share), contro i 7,12 di Mediaset (37,5% share). La flessione degli spettatori, rispetto al corrispondente periodo del 2022, risulta pari a 450 mila per Rai e a 140 mila per Mediaset. La distanza negli ascolti tra i due gruppi passa, tra il 2022 ed il 2023, da 370 a circa 50 mila unità, distanza che nel 2019 sfiorava il milione di telespettatori giornalieri, con Rai che registrava 8,47 milioni di telespettatori e Mediaset 7,48 milioni.
Lo scorso anno il gruppo Cairo Communication/La 7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,01 milioni (5,3% di share), in calo di circa 30 mila ascoltatori rispetto al 2022. Con ascolti in entrambi i casi in aumento, WB/Discovery (da 1,33 a 1,46 milioni, +10,4%) supera Comcast/Sky (da 1,38 a 1,45 milioni, +4,9%).
Gli ascolti degli altri gruppi televisivi nel 2023 hanno mostrato, su base annua, una leggera riduzione sia nell’ “intero giorno” (-40 mila spettatori) che nel “prime time” (-80 mila unità) rispetto al 2022. Tra il 2019 ed il 2023 il loro peso sugli ascolti complessivi nella fascia oraria “intero giorno” è sceso dal 8,8% al 5,4% e dal 7,0% al 4,1% nel “prime time”.
Guardando agli ascolti medi dell’ultimo trimestre del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022 Mediaset guadagna la prima posizione sia nell’“intero giorno” (con 3,29 milioni contro i 3,14 della Rai) che nel “prime time” (7,50 milioni contro i 7,35 della concessionaria pubblica).
Da osservare come mentre nell’ultimo trimestre del 2019 gli ascolti della Rai nel “prime time” risultavano superiori a quelli di Mediaset per circa 710 mila spettatori, nel 2023 risultavano invece inferiori per 150 mila.
Con specifico riferimento all’andamento dei principali canali dei gruppi editoriali analizzati (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8 e Nove), complessivamente nella fascia “intero giorno”, su base annua, nel 2023 si registra una diminuzione di 220 mila spettatori (da 5,51 a 5,29 milioni, pari a una riduzione del 4,0%), con flessioni per La7 (-13,3% ), Rete 4 (-7,9%) e Rai 3 (- 7,7%), mentre i canali TV8 e Nove aumentano gli ascolti giornalieri rispettivamente del 5,0% e del 2,2%.
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